Nel nome del Backup

Nel nome del Backup

“Mi afferrai alle loro vesti, li implorai di comprendere, sino a che qualcuno tradusse i miei singulti in parole umane […] La biblioteca brucia!”.

Chi non ricorda cosa accadde nella notte tra il sesto e il settimo giorno nel libro “Il Nome della Rosa” (o nell’omonimo e senz’altro più conosciuto film)?! Durante il rocambolesco inseguimento tra i protagonisti della storia, Adso da Melk e Guglielmo da Baskerville, e l’anziano cieco Jorge da Buros per recuperare un libro “proibito”, avvenne l’irreparabile, ovvero la biblioteca e tutto il suo prezioso contenuto presero fuoco, così come, in seguito, la chiesa e tutti gli altri edifici dell’abbazia benedettina, teatro del romanzo.
Migliaia di libri, copiati o tradotti a mano dai frati nello scriptorum in anni e anni di duro lavoro e custoditi gelosamente, andarono perduti per sempre.

Fortunatamente oggi la tecnologia alla portata di tutti aiuta ad evitare tali disastri irreparabili. Basta un semplice click, un copia/incolla o magari un trascinamento per mettere al sicuro giorni, mesi, anni di lavoro.

I traduttori hanno a disposizione molti strumenti per salvare i loro file. Innanzitutto è buona norma, specialmente quando si utilizzano programmi di scrittura come Word, salvare ad intervalli più o meno regolari il lavoro nel suo avanzamento, magari utilizzando le funzioni di salvataggio automatico dove è possibile impostare intervalli prestabiliti.

Il metodo che però non può essere ignorato da chi vuole la sicurezza di non perdere tutto è il BACKUP. Salvare i propri file in supporti differenti dalla macchina in cui si sta lavorando garantisce la (quasi) sicurezza della conservazione dei dati in luoghi “sicuri” e “protetti”, mettendoli al riparo da eventuali guasti o rotture dei supporti di salvataggio primari.
Primo fra tutti è l’Hard-Disk esterno, un vero e proprio supporto rigido collegabile al pc tramite porta USB, nel quale possono essere quotidianamente trasferiti tutti i dati che si vogliono. Nel mercato ce ne sono ormai di tutti i prezzi e di tutte le capacità, adatti a tutte le esigenze, private e lavorative.

Esistono poi i famosi Cloud-Sharing. In pratica è possibile comprare o affittare spazi di server virtuali dove archiviare, in rete, tutti i dati che si desiderano. Ci sono decine di compagnie che si occupano di hosting che forniscono e gestiscono tali servizi mettendo a disposizione spazi quasi illimitati ai clienti.
Nonostante i persistenti dubbi fondati sulla proprietà e il controllo dei contenuti, le cosiddette “nuvole” sono ormai piene di milioni di dati che migrano giornalmente verso i magazzini virtuali. Si può affermare che tale servizio faccia ormai parte della normale quotidianità di milioni di persone in tutto il pianeta.

Utilizzando l’Hard-Disk l’utente ha il vantaggio di non dover mettere in rete dati sensibili e tutti sappiamo che, nonostante le garanzie di privacy offerte dai fornitori, il furto informatico è dietro l’angolo. Lo svantaggio è sicuramente lo spazio ridotto a disposizione e la necessità di portare sempre con sé fisicamente l’Hard-Disk, da collegare di volta in volta al pc.

Quindi, cari traduttori, d’ora in poi frasi come “Mi dispiace, non posso consegnare in tempo la traduzione perché il mio computer ha preso un virus”, oppure “… perché mi si è rotto il pc”, oppure “… perché ho inavvertitamente cancellato il file della traduzione” non saranno più tollerate. Non otterrete più alcuna assoluzione. Non fatelo, nel nome del BACKUP!

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